Anoressia e Bulimia
L’Anoressia nervosa è un disturbo psicologico che si manifesta con condotte di restrizione o di eliminazione di cibo ma, così come ogni altra forma di malessere psicologico, interessa più ampiamente la maniera della persona di confrontarsi emotivamente con sé stessa e con gli altri. Il cibo è solo lo strumento attraverso il quale, per chi soffre di anoressia, è possibile manipolare il proprio stato emotivo nella relazione con gli altri e nel rapporto con sé.
La persona con anoressia ha una preoccupazione eccessiva rispetto al prendere peso anche quando, oggettivamente, il proprio peso è al di sotto della norma. Il pensiero di questa persona è costantemente rivolto al cibo, nei termini della privazione e del controllo sulla sensazione della fame.
Una conseguenza del dimagrimento può essere l’amenorrea, cioè l’assenza di almeno 3 cicli mestruali consecutivi. Nella stessa maniera, la persona con bulimia, utilizza le abbuffate e le pratiche di eliminazione per regolare la propria maniera di sentirsi in relazione ad eventi specifici che causano sentimenti di inadeguatezza, incapacità, vuoto o noia.
Anche qui la relazione con l’altro è il terreno in cui questi eventi assumono significato, non quindi in virtù di una forma fisica a cui aderire o a dei modelli a cui somigliare, così come vuole il senso comune.
Le persone con disturbi alimentari pensano al cibo, a privarsene, a controllare le sensazioni corporee provocate dalla fame, alle maniere di espellere il cibo dal proprio corpo, perché solo questo può garantire loro un senso per ciò che gli accade emotivamente nella relazione con sé e con l’altro, per tollerare dei sentimenti fortemente negativi che non riescono a gestire in un’altra maniera.