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Depressione e disturbi dell’umore

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La depressione, definita anche disturbo dell’umore, è una delle patologie psichiche più diffuse al mondo. Globalmente, ne soffrono circa 300 milioni di persone. La depressione e i disturbi dell’umore sono caratterizzati da persistenti sentimenti di tristezza e inutilità, dalla mancanza di desiderio di impegnarsi in attività precedentemente vissute come piacevoli. La depressione non è semplicemente un passeggero umore scuro. Quasi tutti noi infatti sperimentiamo di tanto in tanto una giornata in cui ci sentiamo un po’ giù. Al contrario, la depressione e i disturbi dell’umore sono una patologia complessa che coinvolge la mente e il corpo e che interferisce con la qualità della vita quotidiana. La depressione può arrivare apparentemente all’improvviso oppure  in seguito a un evento vissuto come un fallimento e a sua volta alimentato da sentimenti di colpa e disperazione. La depressione e i disturbi dell’umore devono essere affrontati con l’aiuto di uno psicologo psicoterapeuta esperto.

Chi soffre di un disturbo depressivo, infatti, non solo perde la speranza nel proprio futuro, che risulta essere senza prospettive, ma può avere anche problemi di sonno, cambiamenti nei livelli di energia e nell’appetito. La depressione è spesso accompagnata da ansia. Numerose ricerche affermano che non solo coesistono le due condizioni, ma che si sovrappongono nei modelli di vulnerabilità genetica.
La depressione altera la struttura e la funzione delle cellule nervose così da interrompere il modo in cui il cervello elabora le informazioni e interpreta l’esperienza.

Terapia

Nonostante i sentimenti di disperazione e inutilità, la depressione è una condizione curabile, anche nei casi più gravi. I disturbi dell’umore sono spesso ciclici e recidivanti. L’intervento precoce può prevenire gli episodi ricorrenti. Molti studi dimostrano che il trattamento più efficace è la terapia cognitiva con o senza l’uso di farmaci antidepressivi. Inoltre, numerosi sono gli studi che dimostrano che la meditazione di consapevolezza regolare, da sola o combinata con la terapia cognitiva (MBCT, Mindfulness Based Cognitive Therapy), può interrompere i meccanismi che innescano una recidiva depressiva.

Diffusione

Dagli anni ’70 la psichiatria ha dimostrato che la depressione è la patologia psichica più diffusa nel mondo. Ancora oggi la depressione è all’origine della maggior parte delle difficoltà psicologiche incontrate dalle persone. Come è noto i disturbi dell’umore, sono una condizione comune nella vita moderna. L’OMS (Organizzazione mondiale della Sanità), dichiara che nel 2020 la depressione sarà la più diffusa al mondo tra le malattie mentali e in generale la seconda malattia più diffusa dopo le patologie cardiovascolari. Ne soffrono circa 264 milioni di persone nel mondo. I dati più impressionanti sono relativi al numero dei suicidi che è di 800 mila l’anno.

Fattori di rischio

Lo stress prolungato e l’interruzione dei legami sociali sono alcuni fattori di rischio per l’esordio di un disturbo depressivo. Eventi di vita negativi come la perdita di una persona cara o la perdita di un lavoro, aumentano il successivo rischio di un episodio depressivo. Avversità significative nelle prime fasi della vita, come la separazione dai genitori, l’abbandono o l’abuso da parte dei genitori, possono influenzare la vulnerabilità alla depressione più che in altre fasi di vita.

Quanti e quali disturbi dell’umore

I disturbi dell’umore principali sono due la depressione maggiore o depressione unipolare e il disturbo bipolare (di cui esistono diverse classificazioni). La depressione maggiore è quella condizione comunemente detta depressione e la persona che ne è affetta vive uno stato di mancanza di energia, assenza di sentimento e desiderio, tristezza e disperazione. Il disturbo bipolare, invece, è una condizione in cui si alternano periodi più o meno lunghi di depressione a periodi mania, in cui cioè le persone sperimentano una grande energia a volte espressa attraverso sentimenti di rabbia esplosiva.

La nascita di un bambino può essere all’origine di cadute d’umore o crisi di pianto. Quando la reazione è intensa, prolungata e disfunzionale per la salute della madre e del bambino viene considerata depressione post partum. Questa condizione richiede un intervento terapeutico perché interferisce con la capacità della madre di prendersi cura del proprio bambino e con lo sviluppo di un sano attaccamento.

La depressione può verificarsi anche con cicli concomitanti al cambio di stagione, soprattutto nei mesi invernali quando la luce solare scarseggia. Questa  condizione è nota come disturbo affettivo stagionale o SAD. Spesso migliora con l’esposizione sistematica ad alcuni tipi di luce artificiale.

Gli episodi depressivi possono essere accompagnati da pensieri suicidari, pertanto è importante essere attenti ai segni e ai sintomi che le persone care intorno potrebbero manifestare.

Sintomi

L’espressione dei sintomi nelle persone depresse varia in modo individuale. Alcune persone presentano solo alcuni sintomi, altre quasi tutti. Anche la gravità dei sintomi varia da persona a persona, nel tempo e in base alle fasi della vita.
La depressione spesso comporta umore persistente triste, ansioso o vuoto; sentimenti di disperazione o pessimismo, sentimenti di colpa, inutilità o impotenza. A volte la perdita di interessi e il piacere nelle attività che un tempo erano piacevoli, incluso il sesso. I sintomi fisici sono comunemente fatica e rapido affaticamento, senso di “essere rallentamenti” , irrequietezza, irritabilità e difficoltà di concentrazione, confusione e difficoltà a ricordare o a prendere decisioni. A volte sono presenti pensieri di morte o suicidio.
Altri sintomi sono sonno interrotto (insonnia, risveglio precoce) o sonno eccessivo, alterazioni del comportamento alimentare (poco o troppo appetito con conseguente perdita di peso o aumento). I sintomi fisici persistenti possono includere mal di testa, disturbi digestivi e dolore muscolare.

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